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.Sappiamo sempre cosadirci, siamo abituati a concentrarci solo sulle priorit: cerchiamo di individuare subitoil problema principale, lasciando perdere quelli collaterali; e poi ognuno si mette alavorare.Io indico le mie sensazioni, Jeremy le confronta con i dati della telemetria.Andiamo a cercare i punti importanti, guardiamo le gomme, le regolazioni, facciamole comparazioni, stabiliamo cosa fare.E basta.Il resto sono chiacchiere inutili.Ilnostro concetto di moto da corsa l'essenzialit.Lui ha sempre le idee molto chiare: pensa, ragiona, analizza.Non si fa niente fino aquando lui non pronuncia la fatidica frase: Facciamo cos!.Io ascolto, analizzo amia volta, e quando dico va bene ci muoviamo rapidamente.Perch siamo semprein sintonia, la pensiamo allo stesso modo, non mettiamo mai in dubbio la valutazionedell'altro.Ci fidiamo.Dopo aver svolto il nostro lavoro, ci rilassiamo e riusciamo anche a divertirciparecchio.Dentro e fuori dal box.Io non sopporto quelli che parlano in continuazione, che ripetono le cose.Nonserve a niente.Anche Jeremy come me.Anzi, a volte, durante i meeting tecnici,finisco per essere io quello che si perde un po' in chiacchiere.Noto che lui a un certopunto non mi sta pi a sentire: fa dei cenni con la testa, ma in realt vedo che inizia apensare ad altro, a guardarsi intorno.Gli altri continuano ad ascoltare, invece lui siestranea, perch la sua attenzione gi su altre cose.Non va via, non sarebbe carino,per quando ritiene che le cose importanti ce le siamo gi dette, lui si isola.E inizia apensare.Questo lo apprezzo molto, perch anch'io faccio cos.Io e Jeremy comunichiamo anche con gli sguardi.Oltre che con le parole,naturalmente.Usiamo l'inglese, e non stata una scelta ma un obbligo.Dovresti imparare bene i termini tecnici, ma io mi impegner comunque aimparare un po' l'italiano, cos ci veniamo incontro mi ha detto, appena sono arrivatoin Honda, nella sua squadra, alla fine del 1999.Io i termini tecnici li ho imparati, lui non ha appreso una sola parola di italiano.All'inizio ci ha provato, ma erano tentativi che sapevo non avrebbero portato aniente.Quando ha visto che io ero tutto impegnato a impadronirmi dei termini tecniciin inglese, e quando ha capito che l'italiano non essenziale per la sua carriera o lasua vita, non ha pi fatto niente.Quindi, Jeremy in italiano sa dire pi che altro qualche parolaccia, chenaturalmente ha imparato da me o da qualche mio amico, ma per il resto non sa direassolutamente niente.E questa, gli rinfaccio ogni tanto, naturalmente scherzando, stata l'unicapromessa che non ha mantenuto.Per devo anche riconoscere che quando faccio degli sfondoni parlando in inglese,e accade molto spesso, lui non mi corregge: cerca di capire il senso delle mie frasi,che a volte sono un po' strampalate, quindi a quel punto lui che si adatta a me.Anche perch lui sa bene che se iniziasse a prendermi in giro per il mio inglese, io glirinfaccerei subito la storia del suo italiano.Anche i ragazzi del team hanno appreso la filosofia di Jeremy.Quel modo dipensare e di fare comune a tutti.Sono bravi a fare il loro lavoro, ma sono sempreprecisi ed essenziali anche nelle cose che dicono.Jeremy quasi filosofico, nelle sue esternazioni, tanto vero che all'interno dellasquadra abbiamo ben presto iniziato a chiamarlo "il saggio".Quando parliamo, ogni tanto per citare una dichiarazione di Jeremy ci diciamo:Allora, come dice il saggio. e poi ripetiamo quello che ha sentenziato lui.Jeremy ascolta, e dopo qualche minuto viene fuori con la sua frase che riassume ilconcetto, in modo anche ironico.Dice le cose come stanno.Un'altra caratteristica che ci ha legati moltissimo la sua mentalit vincente: lui hasempre un'enorme voglia di primeggiare.A volte persino pi di me.Gi, lui vorrebbe arrivare primo in tutte le gare.Vincere sempre.Non gliinteressano gli eventuali problemi, lui vorrebbe vincere comunque.Naturalmente, se prendo paga, non che viene da me a protestare, dicendo cheavrei potuto comportarmi meglio, che avrei dovuto fare di pi.Non si occupa diproblemi legati al modo di guidare.E anche questa una cosa inusuale: di solito tuttihanno sempre consigli da dare, si occupano di cose che dovrebbero riguardare solo ilpilota, e a volte i problemi nascono proprio da l.Da questa interferenza.Per me,questa sempre stata una cosa importantissima: ognuno deve fare il proprio lavoro, ein pista ci va il pilota.Se Jeremy pensa che tutti noi avremmo potuto fare meglio, logicamente lo dice, macerca sempre di farlo con calma; non che sta l a disperarsi o a rompere troppo icoglioni, come fanno tanti team manager.Non ti mette mai addosso della pressioneinutile.Quindi, uno dei maggiori meriti di Jeremy Burgess, nella stagione 2004, cioall'inizio della nostra avventura con la Yamaha, stata l'immensa positivit che lui haportato nella squadra, addirittura nell'intero reparto corse, fino alle stanze deidirigenti.Quando ha cominciato a crederci, si dato completamente alla causa.Soprattutto,ha iniziato subito a credere che avremmo potuto vincere gi al primo tentativo.Abbiamo due anni: nel primo impossibile che si vinca ma nel secondo ce lapossiamo fare ho ipotizzato subito io, quando abbiamo iniziato a pianificare illavoro.Lui mi ha guardato facendo una smorfia strana; era un po' perplesso.Mettiamo a posto la moto, e magari in sette-otto gare riusciamo a essere ldavanti ho continuato, spiegando le mie aspettative.Jeremy ha continuato ad ascoltare e a guardarmi; poi ha iniziato a dirmi cosapensava lui, riguardo al nostro piano di lavoro.Certo, si pu anche fare cos, ma io penso che possiamo vincere subito mi hadetto, con la solita calma.Subito? Cio, nel primo anno? ho chiesto
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